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martedì 5 maggio 2009

La squadra fasanese incanta alle Finali Regionali. La lotteria dei rigori ferma la sua corsa al titolo.

Grazie Genoa per aver rappresentato degnamente la nostra città con una squadra ricca di talenti, ma soprattutto di veri sportivi e appassionati di questo meraviglioso sport. Umili nella vittoria, grandi nella sconfitta. Una domenica di calcio, che ha fatto conoscere all’intera regione il valore dei nostri ragazzi. Invincibili, perché più forti di tutti gli avversari, invincibili, perché hanno dominato il loro girone, segnando 29 reti in 4 partite (da 30 minuti), subendone solo 6. Un dominio straripante, che ha messo subito in chiaro le gerarchie del girone, ponendo gli uomini di Gianluca Lacirignola  davanti a tutti nei pronostici per la vittoria finale. La squadra ha affrontato le finali regionali con una determinazione fuori dal comune. Gli avversari apparivano smarriti di fronte ad un vero e proprio caterpillar. I nostri ragazzi avevano lo “sguardo della tigre” e nulla sembrava poter opporsi al loro cammino. Nulla appunto, tranne il destino, che ha scritto per loro una trama dall’esito amaro. All’imbrunire, dopo una giornata intera di gare, ha inizio la semifinale contro la squadra campione di Taranto. Tutto sembra andare per il meglio, la squadra va presto in vantaggio e sembra avere la partita in pugno. Fioccano le occasioni per Ciaccia e compagni, ma non riusciamo a prendere il largo, sia per la bravura del portiere avversario, sia per le conclusioni che si spengono a un pelo dal palo. Siamo i più forti, si vede, ma il risicato vantaggio mantiene la gara in bilico. Gli avversari sono tosti e non mollano mai. Tecnicamente non c’è partita, ma la forza fisica e l’agonismo (davvero acceso) dei tarantini preoccupano il presidente Lacirignola.  I cattivi presagi si materializzano con il gol del pari che giunge gelando tutti. La reazione c’è ed è impetuosa. Pochi minuti dopo è di nuovo in vantaggio: 2 a 1. E di nuovo si ha la sensazione che la finale sia vicina e meritata. Taranto però non ci sta e stavolta spinge forte. I minuti passano, ne mancano meno di cinque. Siamo sotto assedio e nonostante le grandi parate di Giannoccaro, il 2 a 2 arriva a ridosso del recupero con un gol rocambolesco. Un tiro deviato finisce sul petto di un avversario fermo sul secondo palo e la palla va in rete. Non c’è tempo per tornare in vantaggio. I rigori sono un premio alla tenacia dei tarantini e una beffa per la nostra squadra, che meritava ampiamente di conquistare la finale nei tempi regolamentari. Che i rigori siano una lotteria è una frase tanto fatta quanto vera e gli aspetti psicologici si sa, influiscono più della bravura tecnica. Ora gli occhi della tigre ce l’hanno i tarantini, i nostri sembrano scossi per una vittoria sfumata sul filo di lana. A guardare Ciccio Giannoccaro in porta sembra impossibile fargli gol e lo avrà pensato anche quel suo avversario che alla ricerca di un pertugio ha indirizzato il suo tiro dal dischetto proprio sul palo. Siamo di nuovo in vantaggio, la finale è di nuovo vicina. Quarto rigore: loro segnano. Tocca a Ignazio Ciaccia. Ha segnato 11 gol in un giorno solo, è il bomber del torneo, eppure il suo tiro si stampa sulla traversa. E’ ancora gelo. Siamo di nuovo in parità. Quinto rigore: loro segnano, noi no. Siamo fuori, incredibilmente e sfortunatamente fuori! La delusione è grande, ma ancor più grandi sono i nostri ragazzi che stringono la mano agli avversari ed escono a testa altissima da un campionato regionale che mai come in questa occasione ha dato lustro al nome della nostra città. Usciamo sconfitti, ma se i rigori fanno storia a sé, i ragazzi del buon Gianluca restano comunque “invincibili”.

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